Che luna nella mia stanza, ma la tua pelle non la riflette è una scultura riflettente che nasce dall’idea di integrare design e arte in un oggetto enigmatico dove i materiali nobili della decorazione d’interni – come ottone e marmo – dialogano con la fotografia. Ne è nato un pezzo dal sapore surrealista che, con un gioco di riflessi, trasfigura la realtà in sogno.
La scultura nasce dall’esperienza di Innesti, un progetto del 2016 di Vi+M Studio, che indagava le funzioni, amplificandone le possibilità espressive, di un classico elemento d’arredo quale la console. La sua reinterpretazione ha portato alla realizzazione di un pezzo free standing ispirato al mondo della botanica, per cui da una serie di elementi riuniti in un’unica base fioriscono accessori variabili: un vaso, un candelabro, uno svuota tasche, uno specchio e così via.
In un certo senso la struttura si presentava non solo come elegante supporto, ma in definitiva come tela bianca da completare. E in virtù di questo aspetto eclettico è stato naturale, in un momento successivo, pensare all’oggetto come a uno strumento d’interazione con il lavoro di altri designer e artisti.
«Lady Tarin è la prima artista che ho voluto coinvolgere, da una parte perché amo il suo lavoro e dall’altra perché trovo che il mezzo fotografico si sposi perfettamente al progetto» spiega l’architetto Vincenzo Ignaccolo. «In questo modo facciamo diventare la fotografia scultura».
Così, in cima agli elementi in ottone satinato che insistono su una base in marmo Emperador, sono inseriti due specchi bifronte e una fotografia, uno scatto del 2013 di Lady Tarin. La scultura è ulteriormente impreziosita da una frangia tripolina in profonde nuance di verde – dallo smeraldo al diaspro nero – che ricorda i cieli di Magritte quando sono torbidi.
«Il soggetto è un notturno, così il vetro luminoso riflette l’oscurità della sera e crea un’ipnotica illusione di realtà» racconta la fotografa.
Che luna nella mia stanza è un’edizione limitata di tre pezzi e stata presentata da Colleoni Arte (Bergamo) durate la fiera miart a Milano dal 31 marzo al 2 aprile 2017.
PHOTO: Martina Scaravati